Il Centro “A. Di Vita” ha ereditato il patrimonio documentario e librario del Centro di Documentazione dell’Archeologia africana fondato nel 1965 da Antonino Di Vita, dall’ultimo soprintendente italiano in Libia Giacomo Caputo, dal paletnologo Paolo Graziosi e da Vittorio Santoli.
L’archivio raccoglie migliaia di foto e disegni (28.000 tra foto, lastre in vetro, negativi 9×12, 6×6, leika, riguardanti per la quasi totalità la Libia dal 1923 al 1989, soprattutto Tripolitania, ma anche la Tunisia, l’Algeria, il Marocco, e diapositive, e circa 1.300 disegni riguardanti le stesse aree. Comprende anche le relazioni di scavo, settimanali o mensili, redatte dagli Uffici di Sabratha e Leptis tra il 1923 e il 1943 ed inviati alla sede della Soprintendenza a Tripoli.
Al corpuus dell’archivio si aggiungono il fondo Giacomo Caputo, il fondo Lidiano Bacchielli, il fondo Renato Bartoccini e il fondo Antonino Di Vita (in corso di trasferimento da parte degli eredi).