La duplice vocazione di archivio e polo di ricerca propria del Centro ha orientato le attività svolte fino ad oggi in due principali direzioni: da un lato la conservazione, la catalogazione, la valorizzazione e lo studio della documentazione raccolta al suo interno, dall’altro lo scavo, il restauro e lo studio dei monumenti e dei reperti archeologici.
Il riordino, la catalogazione e la fruizione del patrimonio documentario e librario. Allo scopo di tutelare e rendere consultabile il materiale in esso conservato, dal 2003 il Centro ha provveduto al riordino, all’inventariazione e alla catalogazione informatica di buona parte della documentazione fotografica, costituita da circa 17.000 fotografie e da 1136 disegni riguardanti soprattutto i principali siti della Libia, ma anche il Marocco, la Tunisia, l’Algeria, l’Egitto, la Giordania e le isole Coo e Rodi. È stato completamente catalogato anche il Fondo Bacchielli contenente fotografie e rilievi grafici riguardanti i lavori di anastilosi del tetrapilo severiano a Leptis Magna. Nel 2006 sono state avviate le operazioni di inventariazione e catalogazione informatica del ricchissimo archivio di Giacomo Caputo (Fondo Caputo), Soprintendente della Cirenaica e poi di tutta la Libia negli anni 1935-1951, all’interno del quale si conservano circa 6.700 fotografie e 40 disegni in gran parte inediti, lettere, materiale bibliografico, relazioni tecniche, articoli di giornale e appunti.
Interventi sono stati compiuti anche sul patrimonio librario, consistente in quasi 1400 volumi – monografie, collane, periodici – oltre a numerosi estratti inerenti soprattutto all’archeologia nord-africana. Il materiale è stato interamente inventariato e inserito nel catalogo on-line del Polo bibliografico maceratese.
Il vasto patrimonio documentario e librario del Centro è stato più volte consultato da docenti, studiosi e dottorandi, italiani e stranieri i quali hanno potuto anche acquistare copie digitali di carte, foto e disegni, destinate allo studio ma anche a pubblicazioni e a video.